7 Luglio 1960-2010
Sembra quasi che quel mondo, quei valori facciano parte di un universo antico, confuso là dove resistenza, guerra, morti, violenza, spari, beh, si confondono, un pò, tutti. Sembra quasi che si parli di cose fuori tempo massimo, perché l'attualità impone valori, ritmi e gusti diversi. Si ha come l'impressione di essere al cospetto di eroi donchischotteschi morti per tutelare un codice cavalleresco che oggi non ha riscontro nella realtà. In realtà forse sì, a guardarsi un po' intorno, Lauro Farioli, Ovidio Franchi, Martino Serri, Afro Tondelli, Emilio Reverberi, nel mondo d'oggi, sono marziani. Quattro operai e un pastore, il più vecchio aveva circa quarant'anni il più giovane non arrivava a venti, morti per rivendicare e difendere un principio chiaro, semplice, che dovrebbe esser patrimonio di tutti: antifascismo. L'anomalia è che non sono morti in guerra, non sono caduti per mano di un esercito invasore, non per rappresaglia nazi-fascista ma sotto i colpi della polizia armata da un governo della nostra repubblica. Il 14 luglio 1964, la Corte di Assise di Milano ha assolto con formula piena il vicequestore che quel giorno comandava le forze di polizia e per insufficienza di prove l’agente accusato di aver sparato ad Afro Tondelli. I giardini di mirò rendono omaggio alle vittime e alle famiglie della strage del 7 luglio 1960 nella speranza che sia fatta giustizia o almeno, nella peggiore delle ipotesi, che non siano marziani morti per nulla (giardini di mirò)
NERVI DEI NOSTRI NERVI Immagini, suoni, voci per il 7 luglio Mercoledì 7 luglio 2010 Piazza Prampolini – Reggio Emilia
Partecipano
Paolo Nori, Gruppo padano di Piadina, Fausto Amodei, Giardini di Mirò, Banda di quartiere, Roberto Abbiati, Alessandro Nidi, Maurizio Maggiani
Immagini video a cura di Nico Guidetti.
A cura di Arci Reggio Emilia, in collaborazione con I Teatri e Comitato per il 50° anniversario del 7 luglio 1960